sabato 26 ottobre 1985

Nascondino

Da anni, Giustazzi organizza un "nascondino": sparge qua e là indizi e citazioni di comici famosi, e i suoi fan devono scoprirli. Questo stratagemma nacque come esigenza legale dopo un processo contro un tamarro che si era sentito deriso: il pretesto delle querele, infatti, è che quella di Giustazzi non sarebbe comicità, ma volgarità e insulto.

La professoressa di Lino faceva così anche contro Genny Wurstel e lui, per difendersi, cominciò a inserire nei suoi temi frasi ed espressioni prese da film, libri e canzoni. Si fece così dare ragione dal preside, dimostrando che le espressioni tanto volgari di cui lo accusavano, in realtà erano di Lino Banfi!

Giustazzi ha ripreso lo "stratagemma Genny Wurstel": non solo ha le spalle coperte in caso di denunce, ma può anche citare brani altrui a profusione. Quando i soloni fanno un esempio, quasi sempre le frasi che non li fanno ridere ma inalberare -indovinate!- sono presi da un autore famosissimo: Pippo Franco, Max Pezzali, Masia, lo Zoo di 105. ( Famosissimo per tutti, tranne che per loro! )
Il membro di Giustazzi è menato. Occorre competenza per accarezzarlo indenni.

La cosa col tempo è diventata una strizzatina di palle ai fan: il nascondino. Scoprire le min(chi)e. Una complicità fra appassionati di umorismo, come nella dance, quando Gli Eiffel in una hit mettono una strofa di una canzone di 30 anni prima: chi se ne accorge non li accusa di plagio ma si eccita per la scoperta ed entra a far parte di un circolo di eRetti.

Il premio simbolico è un libro di Giustazzi stesso o di un autore che lui gradisce, commemorativo del lieto evento.

Altri gustosi wurstel restano ancora da stanare. Dunque, buon nascondino!